Quello che le donne valgono

Le donne, la famiglia e la tradizione

 di Dinknesh Amanuel Untisso
Ancella dei Poveri

 La campagna non è città

Le donne in Etiopia sono l’asse portante della famiglia e della società, così come lo sono in qualsiasi altro Paese del mondo.

La vita delle donne in aree rurali è molto diversa da quella vissuta nelle aree urbane, dato che l’ambiente socio-culturale ed economico è pure molto diverso. Come in altre società tradizionali, nell’Etiopia rurale, il valore della donna è considerato in funzione del suo ruolo di madre e di sposa.
Oltre l’85% delle donne in Etiopia risiede in aree rurali, dove le famiglie sono impegnate principalmente nell’agricoltura di sussistenza. Nelle campagne le donne sono integrate nell’economia rurale, che spesso richiede mano d’opera intensiva, lavoro faticoso e logorante per tutti, inclusi i bambini. Esse sono soggette a cattiva salute ed il loro accesso ai servizi sanitari è insufficiente. La rivoluzione etiopica ha avuto uno scarso impatto sulla vita delle donne in zone rurali. La riforma agraria non ha cambiato il loro stato socio-economico, che era ancorato a valori e credenze tradizionali profondamente radicate.
Nelle aree urbane le donne hanno più ampio accesso all’istruzione, all’assistenza sanitaria, al lavoro fuori di casa. Circa il 40% delle donne aventi un lavoro trova impiego in hotel, ristoranti e bar. Poche donne con un più alto livello di studi sono state assunte secondo la loro professione. L’occupazione nella produzione ed aree affini, come fabbriche tessili ed alimentari, conta il 25% della forza lavoro femminile, seguito dall’11% nel commercio. Le donne che lavorano nelle fabbriche di Addis Abeba guadagnano circa un quarto dello stipendio maschile per lo stesso tipo di lavoro.

 Dis-uguaglianze

L’uguaglianza dei generi è ancora un problema nell’Etiopia rurale. Tante organizzazioni hanno fatto molto per la promozione delle donne in Etiopia e per dare loro l’opportunità di una vita migliore, senza discriminazioni. Lottano per impedire i matrimoni precoci e la violenza sulle donne. Anche il Governo etiopico ha creato alcune organizzazioni, come “L’associazione Femminile Etiopica” che ha focalizzato l’attenzione principalmente nell’impedire alcune usanze culturali pericolose, come la circoncisione femminile, pratica che è profondamente radicata nella cultura locale. Ci sono organizzazioni locali che contrastano i genitori che non permettono alle figlie di frequentare la scuola e svergognano gli uomini che aggrediscono, violentano o cercano di violentare minorenni e donne. Inoltre gli sforzi e i problemi delle ragazze e donne etiopiche derivano principalmente dal consenso da parte del gruppo sociale, dall’accesso alla scuola e dai matrimoni precoci o forzati. A molti sembra che la tragedia delle donne inizi immediatamente alla nascita. Quando una madre partorisce una femmina, la neonata è considerata non voluta, mentre si festeggia quando nasce un bimbo maschio.
Le violenze domestiche e sessuali sono comuni in Etiopia. Altre forme di abusi, come matrimoni di minorenni, commercio e molestie sessuali, percosse alle mogli, sono tutte dichiarate illegali, ma nella realtà le donne sono vittime di tutte queste iniquità. In alcune comunità si effettuano anche matrimoni in seguito ai rapimenti.
Per tradizione le donne non usano contraccettivi, dato che i figli sono considerati una benedizione. In questo ultimo decennio l’uso dei contraccettivi è aumentato del 28%. La mortalità delle donne al momento del parto è diminuita. È assicurato il servizio gratuito di ambulanze, così che tutti i parti possono essere effettuati in ospedali o cliniche. I casi di HIV/AIDS sono più numerosi nelle donne che negli uomini. Siccome i rapporti coniugali sono tradizionalmente considerati un obbligo, le donne sposate sono a maggior rischio di contrarre l’HIV dal momento che possono controllare meno la frequenza e la natura di tali rapporti.

 

Se il presidente è donna…

Dopo la formazione della Repubblica Federale nel 1995, fu istituito un Ministero specifico per le questioni femminili. Furono introdotte ottime misure e di conseguenza è aumentata considerevolmente l’iscrizione delle ragazze alle scuole primarie e secondarie. Tutti possono godere di diverse facilitazioni, specialmente le ragazze. Le studentesse che hanno buoni voti hanno accesso all’università e a tanti impieghi professionali. Oggi l’Etiopia ha molte donne ministro. Quest’anno è stata eletta la prima donna Presidente, Salhe-Work Zewde. Dato che molte donne hanno assunto ruoli di comando, si nota un incremento nella linea politica che si riflette sulle priorità delle famiglie, delle donne e delle minoranze etniche e razziali.
Nel cuore dei festival culturali e religiosi dell’Etiopia vi sono le donne, che sono il fulcro di tali eventi. Le donne hanno il compito di organizzare le festività. Cucinare, pulire, servire e in generale di assumersi l’impegno delle faccende domestiche per garantire che tutto sia programmato ed eseguito con successo. In molti casi il lavoro che le donne si sobbarcano in preparazione dei festival inizia settimane prima. Comprare cibarie, preparare e cucinare è un compito che include generazioni: nonne, madri e figlie lavorano fianco a fianco, assumendosi varie responsabilità.
Per milioni di donne in tutta l’Etiopia questi festival sono molto di più delle celebrazioni religiose o di eventi culturali, sono la testimonianza della loro femminilità e delle responsabilità sociali e familiari portate sulle loro spalle per migliaia di anni. Ci si aspetta un futuro migliore per le donne, poiché sono state stabilite le infrastrutture per l’educazione, il lavoro e per una condizione sociale migliore. Noi cattolici e persone consacrate dobbiamo fare attenzione e preoccuparci di instillare i valori del vangelo, dal momento che, a causa dei rapidi cambiamenti, molti iniziano a desiderare gli agi e il lusso, dimenticando i valori umani tradizionali.