Quante volte succede che qualcosa che sembra lontanissimo nel tempo… quasi all’improvviso è già qui! I mesi e i giorni di attesa che ci separano dall’evento corrono veloci e noi, forse un po’ travolti dalle mille cose da fare e persone da incontrare, corriamo insieme a loro, per non farci trovare impreparati alla data segnata in rosso sul calendario.
a cura di Caterina Pastorelli
Venite alla festa di famiglia
La grande famiglia francescana vi attende nel luogo dove ciascuno porta qualcosa di sé
Ed è subito Festival
La data segnata in rosso sul calendario è quella del 22/23/24 settembre quando a Bologna, in Piazza Maggiore, si terrà la nona edizione del Festival Francescano che, con uno sguardo speciale rivolto ai giovani, rifletterà sul tema del futuro.
Chiuderà la stagione dei festival culturali italiani e preparerà l’atmosfera in attesa della visita di papa Francesco che, nell’ambito del Congresso eucaristico, in ottobre arriverà in questa città che, nelle due edizioni precedenti, ha accolto il Festival con entusiasmo e curiosità.
«È un futuro provocatoriamente semplice, quello che Francesco e Chiara ci hanno ispirato - affermano gli organizzatori - Nell’umiltà di accettare un disegno più grande, tuttavia ognuno dovrebbe fare la sua parte».
Iniziando quindi col guardare dentro a noi stessi, ospite di rilievo nel programma delle conferenze sarà Luigi Zoja, tra gli psicoanalisti più autorevoli a livello internazionale, che parlerà di generatività. Un altro pioniere della psicologia, questa volta del lavoro, è Enzo Spaltro che presenterà il suo ultimo libro Un futuro bello: trenta punti di vista per analizzare i futuri che influenzano oggi il nostro presente.
Sarà invece il sondaggista Nando Pagnoncelli, famoso per le rubriche tv a Ballarò e Dimartedì, ad aiutarci a interpretare gli scenari futuri. Altro genere di previsioni, questa volta climatiche, le anticiperà Luca Lombroso, noto meteorologo e divulgatore del cambiamento climatico che nasce dal basso e dalle “comunità resilienti”.
Di comunità si parlerà anche nell’interessante convegno “Città, valori, futuro” organizzato in collaborazione con l’Università di Bologna al quale partecipano i professori Maria Giuseppina Muzzarelli e Francesco Ceccarelli e l’architetto Mario Cucinella.
Ogni riflessione sul futuro non può prescindere dal presente e uno sguardo sull’attualità, che sembra cancellare ogni speranza, verrà offerto da fra Ibrahim Alsabagh, parroco di Aleppo, città della Siria martoriata dalla guerra. Con lui dialogherà Fulvio Scaglione, giornalista esperto di questioni mediorientali.
Un altro dialogo sarà quello tra il teologo Brunetto Salvarani e Paolo Naso, politologo esperto di pluralismo religioso e fondamentalismi, che rifletteranno sul futuro della Chiesa, a 500 anni esatti dalla Riforma protestante.
A cinquant’anni dalla morte di don Lorenzo Milani, invece, una tavola rotonda sull’“uomo del futuro” vedrà la partecipazione di Alberto Melloni e Federico Ruozzi, di Sandra Gesualdi, figlia di Michele (uno degli studenti di Barbiana) ed Eraldo Affinati, finalista dello Strega lo scorso anno con un libro sulla figura di questo grande educatore.
Parlare con i giovani
Ai giovani, in particolare, si rivolgerà la riflessione spirituale di suor Roberta Vinerba: “Ci ameremo ancora?” è il titolo della sua relazione nella quale si interrogherà sull’affettività nel tempo dei social. Social, tecnologia, cyborg e post-umano saranno al centro anche dell’intervento del teologo fra Paolo Benanti.
Altri ospiti saranno il vescovo di Bologna mons. Matteo Maria Zuppi; fra Marco Tasca, ministro generale dell’Ordine dei frati minori conventuali; l’educatore Michele Dotti e don Marco Pozza, cappellano del carcere di Padova.
Novità di questa edizione sarà “Talk to me”, uno spazio di dialogo nel quale i giovani parleranno dei giovani. Il “futuro semplice”, in fondo, sono loro!
Il Festival Francescano non è però solo parole, delle conferenze e delle presentazioni dei libri, ma anche laboratori, spettacoli, preghiera, giochi, musica… Un programma ricco e diversificato, che animerà il cuore di Bologna con eventi gratuiti e rivolti a tutti, anche ai bambini, che saranno i protagonisti indiscussi della Città dello Zecchino d’Oro, tradizionale manifestazione organizzata dall’Antoniano di Bologna che quest’anno si svolgerà proprio in Piazza Maggiore, all’interno del Festival. Ai bambini e agli adolescenti sono rivolti anche i laboratori di tecnologia, scienza e mondo digitale che la Fondazione Golinelli realizzerà nel proprio gazebo.
I giovani e gli adulti potranno interrogarsi sul futuro partecipando ai workshop, su prenotazione, che sviluppano il tema sotto diversi punti di vista: mettendosi nei panni di un immigrato che scappa dalla Siria; confrontandosi con l’idea del domani dei carcerati; entrando nella “bottega dei mestieri”; lasciandosi coinvolgere in un gioco di ruolo per riportare la pace tra gli stati o riflettendo sulle scelte di tutti i giorni per costruire un futuro sostenibile.
Una piazza viva
La stessa piazza, che ospiterà i gazebo di numerose realtà francescane, case editrici, associazioni e università, diventerà luogo di dialogo e il domani prenderà forma nelle relazioni e nei ponti che si costruiranno. In particolare, sarà la Biblioteca vivente, già proposta con successo nelle passate edizioni, a offrire spunti interessanti di riflessione: a disposizione dei visitatori del Festival ci sarà un catalogo di “libri”, persone in carne e ossa che si rendono disponibili a chiacchierare e confrontarsi con chi le “prenderà in prestito”: ci sarà il giovane “cervello in fuga” che lascia l’Italia alla ricerca di opportunità lavorative, ma anche il ragazzo che sceglie di dedicarsi all’azienda agricola di famiglia; chi segue una vocazione religiosa e chi si inventa una start-up…
Anche le fast conference saranno l’occasione per ascoltare racconti e conoscere storie per il domani, ma anche storie del passato, come quella del re Davide nella quale, in un laboratorio di strada di drammatizzazione biblica, potremo, in parte, ritrovarci.
Sempre in piazza si terranno i momenti di spiritualità: l’adorazione eucaristica, i religiosi disponibili per dialogo e confessioni, la recita delle lodi, la santa Messa, l’incontro di preghiera ecumenica, la preghiera francescana… offriranno a chi lo desidera l’occasione per affidarsi a chi può essere una buona guida dei nostri passi.
Al silenzio di questi momenti rispondono la musica, il ballo e la recitazione degli spettacoli inseriti in programma: da Fantateatro e Dario Criserà, che presentano performance per bambini e adulti, allo speaker radiofonico Giancarlo Cattaneo che presenta uno spettacolo di parole, poesia e musica live, ai balli folk, proposti dal gruppo musicale Archam, che faranno muovere i piedi a tutta la piazza.
A Federico Taddia, autore televisivo, è affidata la regia e la conduzione dello spettacolo principale del sabato sera. Sul sagrato di San Petronio, condurrà “Beati quelli ke… hanno presente il futuro”, uno spettacolo originale, un viaggio nel tempo attuale con voci giovani e “testimoni” che già oggi sono protagonisti del domani. Tra i numerosi ospiti, Marianne Mirage, l’amatissimo Piccolo Coro “Mariele Ventre” dell’Antoniano e i La Rua, gruppo nu-folk noto per la partecipazione al talent show “Amici”.
Ecco, la nona edizione del Festival Francescano è già qui e sembra che sia tutto pronto. 22/23/24 settembre, Bologna: la data è già segnata in rosso sul calendario. Non resta che sfogliare il programma completo su www.festivalfrancescano.it e partecipare!
Se hai già partecipato a una delle edizione passate del Festival Francescano, probabilmente ti sei reso conto che, oltre a un importante e significativo evento culturale, il Festival è soprattutto una grande occasione di incontro, tra amici, conoscenti, sconosciuti che hanno qualcosa in comune, come valori, interessi, passioni, sconosciuti che apparentemente non hanno nulla da condividere, ma che si ritrovano a creare una relazione… Un evento di “comunità”, lo ha definito Matteo Lepore, assessore al turismo del Comune di Bologna. Una festa di famiglia, lo definiremmo noi. Una famiglia aperta e accogliente, nella quale tutti fanno la propria parte, perché una festa riesce bene quando ognuno porta qualcosa e dà il proprio contributo!
Una famiglia della quale fanno parte anche i lettori di Messaggero Cappuccino, ai quali rivolgiamo un duplice invito: dare la propria disponibilità come volontario e diventare Amico del Festival e sostenere la manifestazione con una piccola donazione.
Anche la nona edizione di Festival Francescano, infatti, ha bisogno della gioia, dell’entusiasmo, della disponibilità e delle competenze di numerosi volontari che collaborino, in modo prezioso e insostituibile, alla realizzazione dell’evento. I servizi per i quali è richiesto l’aiuto sono numerosi e vari e tutti possono fare la propria parte, anche solo per poche ore prima, durante e dopo l’evento. Tutte le informazioni per dare la propria disponibilità come volontario del Festival si trovano nella pagina dedicata sul sito www.festivalfrancescano.it e scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Ciò che significa, invece, diventare Amico del Festival è racchiuso in queste parole che ci ha scritto uno degli Amici dello scorso anno, che ha già rinnovato il suo contributo: «Non vedo l’ora di ritornare con voi al Festival, che è sempre un appuntamento meraviglioso per tutti noi francescani». Questa attesa, questo entusiasmo, questo senso di appartenenza alla famiglia francescana e la voglia di partecipare a una festa si trasformano in un gesto concreto: una donazione di 10, 20, 30 o 50 euro che, insieme a quelle degli altri invitati, permette di coprire le spese della manifestazione.
Tutte le informazioni per diventare Amico del Festival si trovano sul sito www.festivalfrancescano.it nella pagina dedicata, dove sono indicate anche tutte le agevolazioni e le proposte riservate agli Amici.