Dal 24 al 29 aprile i cappuccini dell’Emilia-Romagna hanno celebrato il loro Capitolo provinciale per fare il punto sulla loro vita e le loro attività, in particolare quella missionaria e quella vocazionale e anche per eleggere i nuovi superiori; dall’8 al 10 maggio si è svolto a Bologna il XIX Convegno nazionale di pastorale della salute: riportiamo qui la testimonianza chiesta a padre Geremia Folli; il 13 maggio si è conclusa l’inchiesta diocesana relativa alla Causa di beatificazione del Servo di Dio padre Raffaele Spallanzani da Mestre.

a cura di Nazzareno Zanni

 

 Capitolo a cuore aperto

Con l’occhio al presente e al futuro i frati celebrano il Capitolo provinciale

 di Antonello Ferretti
animatore culturale a Reggio Emilia

 Nuovi scenari per il messaggio francescano

Ogni tre anni siamo alle solite, cioè al Capitolo e nel piccolo mondo dei frati iniziano i momenti di verifica, consuntivo, bilancio, chiamatelo come volete, degli ultimi tre anni di vita senza perder di vista il presente ed il futuro.

Uno degli aspetti più importanti, anche se meno evidenti di un Capitolo, può essere questo: tenere in allenamento l’intelligenza ed il cuore rispetto a quello che si vive, cercare di valutare i pro e i contro del proprio modo di agire e di pensare per essere sempre alla ricerca di nuovi scenari su cui dipingere il messaggio francescano. E la verifica ha trovato il suo culmine nella lunga settimana di condivisione fraterna vissuta a Villa Santa Maria di Tossignano (BO) dal 24 al 29 aprile scorsi.
A presiedere questo importante momento il Ministro Generale dell’Ordine fra Mauro Jöhri accompagnato dal consigliere generale fra Raffaele Dalla Torre. Insieme a loro e ai 50 frati così detti capitolari (cioè eletti dai confratelli come delegati per questo evento) un pizzico di “intermondialità” ha dato colore alla “adunata” in quanto eran presenti confratelli provenienti da Cina, Turchia, Etiopia, Romania, India, Centrafrica. Ogni giornata, oltre ad essere caratterizzata dai vari momenti di preghiera che quotidianamente scandiscono la vita di un religioso (celebrazione eucaristica, meditazione, liturgia delle ore), prevedeva ore e ore di discussione di problematiche inerenti la vita della provincia religiosa.

 

I vangeli dalle missioni

Si è iniziato con un bellissimo (anche se non leggerissimo) momento di memoria in cui il Ministro Provinciale uscente, fra. Matteo Ghisini ha ripercorso, con una dettagliata relazione, quella che è stata la vita della provincia nell’ultimo triennio: si è toccato con mano quanto si è lavorato, quanto è stato costruito forse anche al di là delle nostre reali e concrete potenzialità. Poi l’attenzione è passata alla dimensione missionaria e a quella della pastorale giovanile e vocazionale.
«Fino ad ora abbiamo operato forse troppo da “colonizzatori della fede”, pensando di essere i detentori del modo migliore di inculturare la Parola, ma gli ultimi avvenimenti che stiamo vivendo a livello planetario ci mostrano sempre più come dalle periferie missionarie ci viene ridonato un vangelo rinnovato: interpretato e compreso nella varietà delle ricchezze culturali proprie dei popoli a cui ci rivolgiamo. E per quanto riguarda noi cappuccini dell’Emilia-Romagna, ciò significa che dalla Georgia arriva “il vangelo dell’unità”; dall’Africa “il vangelo della povertà e della pace”, dalla Turchia “il vangelo dell’incontro”. E questi grandi doni fanno crescere la nostra Provincia religiosa».

Missionari e pescatori

Con una panoramica del genere il problema missione si è presentato come un tema costitutivo per la nostra stessa vita di consacrati e quindi ha occupato molto spazio della discussione. Numerose le testimonianze dei fratelli missionari ad gentes che han mostrato come a volte ci si senta prendere dalla stanchezza e dalla tristezza essendo il lavoro molto, ma scarsa la presenza dei frati e non sempre rosee le risorse economiche. Ci si è interrogati su quali migliori modalità utilizzare per continuare ad operare in quelle realtà così importanti per la vita stessa della Chiesa (come la Turchia considerata la Terra Santa della Chiesa nascente) e su quali forme di collaborazione attuare con altre province religiose disponibili (India e Polonia ad esempio).
Ma la prospettiva più importante è sorta nel momento in cui, analizzando la situazione dei nostri conventi in Provincia, ci siam resi conto che son sempre più poveri di personale e che questo spesso è assai anziano: perchè allora non allargare la collaborazione anche nelle nostre case in Italia? Questa proposta è stata votata ed accettata di buon grado dai presenti. Veramente lunghe le discussioni e a volte estenuanti. Meno male che ogni tanto un simpatico gatto o una timida tortora venivano a visitarci con le imitazioni di fra Paolo Pugliese o qualche confratello alzava il tono della discussione con dotte citazioni francesi o ampollosi ed arguti interventi in lingua italiana.
Oltre che missionari, i cappuccini dell’Emilia-Romagna hanno riconfermato la loro volontà di essere anche pescatori e “maestri di rete”: fare rete e la pastorale giovanile-vocazionale sono stati gli altri temi che han tenuto vivo il dibattito dell’assemblea. Fare rete o essere rete? È emerso con chiarezza che la nostra testimonianza deve essere caratterizzata dalla preghiera, dalla condivisione dei lavori domestici, dalla qualità delle relazioni tra di noi e con il Signore. Sono queste le condizioni della nostra stessa perseveranza.
Come fare poi per trasmettere agli altri (e soprattutto ai giovani) la positività del nostro essere frati minori cappuccini al servizio del mondo? Provare a farlo in rete, in cordata, a farlo insieme: questa è stata l’esperienza che si è tentata nel triennio appena concluso. Dopo il fraternity tour condotto da fra Valentino Romagnoli e fra Francesco Pugliese in cui ogni fraternità è stata interpellata sulla problematica della PGV (storica sigla che sta per Pastorale Giovanile e Vocazionale) si è costituito un gruppo pronto per rompere: “rompere lo specchio” , “rompere il ghiaccio” , “non rompere!”. Questi i titoli degli “eventi” provinciali, ognuno di tre giorni. Davvero un grande successo a tutti i livelli: di partecipazione nella programmazione, nello svolgimento e nella verifica: un gran numero di frati e di giovani. Programmare insieme, agire insieme e verificare insieme: questo il metodo sul quale si cercherà di camminare…verso il 2020.
E infine l’aspetto “mondano” (si fa per dire) del capitolo: il rinnovo dei superiori maggiori della Provincia religiosa, che formeranno poi le fraternità e indicheranno le linee guida del triennio. Sono risultati eletti: fra Lorenzo Motti, Ministro Provinciale; fra Francesco Maria Pavani, vicario Provinciale; fra Fabrizio Zaccarini, fra Giacomo Franchini, fra Paolo Mai, consiglieri provinciali.
Il nuovo Ministro provinciale ha richiamato al senso di obbedienza alla vita, alla Parola di Dio e ai fratelli, riconoscendoci tutti poveri peccatori, bisognosi di misericordia e pellegrini davanti al Signore Dio.

 

 

 

 

Ogni anno Papa Francesco compie una visita in Segreteria di Stato durante le festività pasquali. Per questa occasione avevo fatto preparare una bella immagine con dedica e benedizione papale per il Capitolo della nostra Provincia, insieme con una nuova papalina bianca.
Il Papa ha accettato con buon umore la richiesta, firmando la benedizione e scambiando la papalina con quella che indossava. Ho ringraziato per questo duplice grande regalo fatto a noi cappuccini emiliano-romagnoli, aggiungendo che siamo fedeli all’impegno di pregare per lui e per la grande missione pastorale che il Signore gli ha affidato.
Ora la benedizione autografa e la papalina sono conservati nella curia provinciale di Bologna, come segno di particolare benevolenza, possiamo dire di tenerezza paterna, che Papa Francesco ha voluto manifestare verso noi cappuccini e, di riflesso, verso la nostra bella regione, che fra qualche mese tornerà a visitare. (fra Luigi Martignani)