Cari mamma e papà

Lettera di un bambino che vuol scoprire se diventare grande è bello

di Gilberto Borghi
pedagogista e insegnante di Religione

 Voglio essere nel vostro sogno

Image 086Fra cinque giorni sarà il mio compleanno. Faccio dieci anni. Cari mamma e babbo, mi avete chiesto cosa volevo come regalo. Andate sempre così di fretta... ve lo scrivo, così sarà più facile ricordarvelo.

Non mi interessa cosa fate per vivere, voglio sapere quello che desiderate davvero, se avete un sogno nel vostro cuore e il coraggio di mostrarlo davanti a me. E voglio sapere se in questo sogno questa famiglia c’è o no, se io ci sono o no. Posso crescere solo se sognato da qualcuno. Ho bisogno di vedere che voi un sogno l’avete, che credete ancora che stare insieme vale la pena. Così, guardandovi, imparerei che la vita non è fatta di cose, ma di valori. Per questo vi chiedo di non viziarmi, non posso avere tutto quello che voglio. Se mi regalate un sogno da vivere, mi avrete regalato tutta la vita.

Non mi interessa cosa dice il vostro oroscopo, voglio sapere se quando avete toccato la vostra sofferenza vi siete aperti o se vi siete accartocciati come una pallina di carta; voglio sapere se potete stare col dolore mio o vostro, senza muovere un passo per nasconderlo, evitarlo o ripararlo. Quando la fatica di stare insieme vi raggiunge, guardatela in faccia e chiamatela per nome. E se è ancora vero che vi amate, correggetela insieme. Posso crescere solo se siete forti e solidi. Allora saprò che posso attraversarli e consumarli, insieme a voi. Perciò siate esigenti con me e mi farete crescere forte: non insegnatemi la via facile, ma quella giusta.

Non mi interessa dove andate nel vostro tempo libero, voglio sapere se potete stare con la gioia, la mia o vostra, se potete ballare e giocare con me e lasciare che la felicità mi riempia fino alla punta delle dita di mani e piedi, senza dirmi di stare attento, o di ricordarmi i limiti. Che bello sarebbe vedere che anche tra di voi sapete ancora giocare, scherzare e darvi gioia. Così sarei spinto a pensare che diventare grandi è bello e che un adulto può ancora giocare. Scopro di più, sulla vita, in un’ora di gioco con voi che in un giorno di scuola. Prendetevi tempo per stare con me: la vostra presenza e il vostro amore sono i regali che apprezzo di più.

Non mi interessa se la storia che mi state raccontando è vera, voglio sapere se siete capaci di deludermi pur di non deludere voi stessi. Imparo il rispetto da come voi trattate voi stessi. Potete discutere e litigare, ma fatelo senza il desiderio di farvi del male. Siete diversi e ognuno ha diritto di essere quello che è. Così saprò che potrete sopportare la mia accusa di tradimento, per non tradire la vostra anima, perché anche io sono diverso da voi. Allora sentirò che siete fedeli a voi stessi e quindi su di voi io potrò contare sempre. Per questo vi chiedo di rispettarmi per quello che sono. Non fate paragoni, perché siamo tutti opere d’arte, pezzi unici.

 Un piccolo sentiero per incontrarsi

Image 097Non mi interessa chi vi piace o a chi assomigliate, voglio sapere se potete ammettere di avere sbagliato, guardandomi negli occhi, e se potete chiedermi perdono, perché io impari a perdonarmi. Imparate a perdere, senza perdere voi stessi. L’orgoglio uccide molto di più del fallimento. Se non imparate a perdere con coraggio e fermezza, questa famiglia andrà incontro a disgrazie più grandi: perderemo noi stessi. Se salvate voi stessi, nella sconfitta, salvate la ricchezza più grande. Così anche una separazione, un lutto e un abbandono saranno vivibili. I miei fallimenti saranno inevitabili, ma se avrò imparato da voi, guardandovi, come ci si rialza, non potrò mai fallire nella vita.

Non mi interessa quanti soldi avete, voglio sapere se riuscite ad imparare dalle cose che fate e a trovare una soluzione anche dove sembra impossibile. Provateci, tra di voi, anche quando sembra che la strada non ci sia. Basta un piccolo sentiero per incontrarsi. Così potrei vedere che c’è sempre una speranza e che la novità è sempre imprevedibile. Imparo più da un esempio che da un rimprovero. Perciò lasciatemi provare: le esperienze sono la mia più grande scuola. Se fate le cose al mio posto resterò bambino e sarò un parassita. Chiedetemi degli impegni, incoraggiatemi quando sono in difficoltà, ma non datemi subito la soluzione. Il gusto di provare mi fa apprezzare la fatica di cercare.

 Adulti felici con o senza me

Non mi interessa se avete l’ultimo “iPhone” uscito, voglio sapere se avete il coraggio delle parole che non dite, ma vorreste dire. Queste sono come le mele che restano troppo a maturare, poi marciscono e danneggiano anche quelle buone. Troppi falsi silenzi corrodono il vostro cuore e troppi veri silenzi sono riempiti da parole false. Meglio una dura verità che una dolce bugia. Così potrei vedere che, nella vita, la sincerità, alla lunga costa meno e paga di più. E allora potrei decidere di confidarmi con voi, perché so che le vostre parole salgono dal cuore. Perciò ascoltatemi e se faccio domande datemi risposte, non chiudetemi la bocca perché sono piccolo.

Non mi interessa sapere chi siete o come siete giunti qui, voglio sapere se stareste al centro del fuoco con me, senza indietreggiare, per proteggermi; se riuscite ad alzarvi, dopo una notte di dolore, consumati fino all’osso e fare ciò che deve essere fatto per me. Se ci penso, io lo so che non ho pagato per venire al mondo. Ma quando vi guardo penso che per voi amare è: “ti do se mi dai”. Io ho bisogno di sapere che posso essere amato comunque, perché non ho nulla da darvi, se non che sono vivo. Voi vi siete scelti, e potreste anche pentirvi di questo. Ma io sono arrivato senza che voi mi abbiate scelto. Per questo non potete pentirvi di me. Accettatemi come sono, sarò il regalo più grande che la vita vi abbia fatto.

Non mi interessa sapere dove avete studiato, voglio sapere cosa vi tiene in piedi quando tutto il resto vi crolla intorno; voglio sapere se potete stare soli con voi stessi quando vi abbandonerò, e se veramente amate la compagnia che tenete a voi stessi quando siete soli. Due cose potete regalarmi: la libertà e l’amore. La forza e il rispetto dell’amore dipendono dalla grandezza e dai confini della libertà. Se tra di voi saprete essere liberi e amarvi, io imparerò ad essere adulto. Per questo ricordatevi che non siete solo genitori e che io vivo con voi solo per un po’ di tempo, poi me ne andrò. Ma mi piacerà andarmene solo se vedrò che voi siete degli adulti felici, con o senza di me. 

Segnaliamo:

Oriah Mountain Dreamer, Capo degli Oglala Sioux

da cui l’Autore ha liberamente rielaborato l’articolo.

Cf. www.oriahmountaindreamer.com