Non in vendita

 di Dino Dozzi
Direttore di MC

 

“Liberati dalla Grazia di Dio” è il tema scelto dalla Federazione luterana mondiale per ricordare i cinquecento anni della Riforma protestante: teologicamente perfetta, cuore del paolinismo, verità rivelata fondamentale e quindi possibile punto di incontro per tutte le confessioni cristiane, questa formulazione troppo teologica, arcaica e abusata rischiava di non dire quasi nulla. E allora è stata opportunamente attualizzata in tre sottotemi: la salvezza non è in vendita, il creato non è in vendita, gli esseri umani non sono in vendita. “Not for sale”, non in vendita.
In un tempo come il nostro in cui tutto si vende e si compra – dal cibo con cui sfamarsi, all’acqua da bere, all’aria da respirare, alle cure con cui tentare di guarire, alla spiaggia da cui guardare il mare ed esporsi al sole, al carburante con cui muoversi, alla rete con cui connettersi, ad un angolo in cui fare pipi, al diritto di non vedersi giorno e notte piovere bombe dall’alto – in un tempo così, sentirci ricordare che c’è qualcosa che non è in vendita, fa effettivamente notizia. E se questo qualcosa non in vendita sono la salvezza, il creato e gli esseri umani, allora c’è proprio da drizzare le orecchie.
E viene subito qualche domandina: la salvezza non è in vendita significa che non ce n’è più? che non c’è più salvezza per nessuno? oppure che la salvezza, quella promessa da Gesù, è offerta gratuitamente a tutti? Non solo la teologia paolina, così cara a Lutero, ma anche quella dei vangeli e di tutta la Rivelazione ci parlano della gratuità della salvezza di Dio. La vita cristiana, l’osservanza dei comandamenti, in particolare di quello dell’amore, non sono condizioni per guadagnarsi, meritarsi, comprare la salvezza, ma solo conseguenze di una salvezza, cioè di un’accoglienza misericordiosa, giustificante e perdonante offerta come dono gratuito a tutti. Solo chi coscientemente rifiuta questo dono ne viene escluso. Questa è la bella notizia: la salvezza non è in vendita, ma in offerta; non solo scontata, ma proprio del tutto regalata. Ricordare questo a tutti i cristiani – cattolici, ortodossi, protestanti – è molto importante. Ci rende tutti più leggeri, meno mercanti, più riconoscenti.
Il creato non è in vendita che cosa significa? Ce lo ha chiarito papa Francesco nella sua lettera enciclica “Laudato si’” sulla cura della casa comune. Tutto ciò che esiste è un regalo fatto dal Creatore a tutti gli uomini di ieri, di oggi e di domani; è la casa che lui ha preparato e ha donato a tutti i suoi figli. La terra non è in vendita, è per tutti; l’acqua non è in vendita, è per tutti; l’aria non è in vendita, è per tutti. E tutti sono tenuti a prendersi cura di questa casa comune. Certo è un diritto anche la proprietà privata, ma se questa entra in conflitto con il bene comune, è questo secondo che è prioritario. E vediamo tutti che il caso non è astratto: il novanta per cento delle risorse del mondo è nelle mani del dieci per cento degli abitanti dell’umanità. Questo è un sistema che non va, è un sistema di violenza istituzionalizzata, è un sistema di peccato. Il creato non è in vendita ai più furbi, ai più fortunati, ai più ladri. Il land grabbing, l’accaparramento della terra, sta invadendo i continenti e, se non fosse risibile, sarebbe da piangerci su, sono in vendita lotti sulla luna e su Marte. Conviene ripensare il sistema prima che imploda.
Gli esseri umani non sono in vendita. Hanno una loro dignità inalienabile, a prescindere dalla razza, dal censo, dalla cultura, dalla religione. Non sono mele di prima scelta, di seconda e di scarto. La carta dei diritti universali dell’uomo è scritta e conosciuta da tempo, ma il suo rispetto è molto lacunoso. La schiavitù è stata bandita ufficialmente da tempo, ma nella realtà ci sono centinaia di milioni di persone che vengono tenute in schiavitù, giustificando il tutto con leggi di mercato, trattati internazionali, non ingerenza o dovere di ingerenza secondo quanto conviene sul momento. La tratta degli schiavi è diventata ora la tratta delle schiave e dei bambini a scopo sessuale o per il commercio degli organi. Come una volta nei mercati del bestiame si guarda la dentatura e si fa il prezzo, si compra o si respinge. Il Mediterraneo o i campi profughi sono lì per questo.
“Liberati dalla Grazia di Dio” è formulazione da omelia. “Non in vendita” vorrebbe graffiare le coscienze. Nel ricordo dell’unico vangelo, tutti i cristiani – i protestanti di Lutero, gli ortodossi di Bartolomeo e di Cirillo e i cattolici di Francesco – sono invitati ad urlare insieme dai tetti che la salvezza, il creato e gli esseri umani non sono in vendita.