Interreligious è un’iniziativa nata a Padova, su un’idea di Beatrice Rizzato, che sta trovando interesse di pubblico sempre maggiore ad ogni edizione. Scopo principale dell’evento è quello di mettere in luce aspetti della vita umana o della tradizione, propria delle diverse religioni, che possano essere oggetto di confronto e condivisione per sviluppare una sensibilità sui grandi temi antropologici, del dialogo interculturale e interreligioso.

Barbara Bonfiglioli

 Ciò che ci accomuna

Interreligious è un evento-dialogo sempre più aperto 

di Beatrice Rizzato
stagista presso Quanta Finanza di Padova 

Non c’è verità senza l’altro

Tra le parole più abusate del nostro tempo vi è la parola dialogo.

Dialogare significa far convergere l’attenzione di almeno due soggetti su un tema comune, per cercare punti di contatto che superino visioni parziali o, peggio, interessi di parte. Non c’è alcuna verità senza l’altro, su questo concordavano già i più antichi pensatori. Dialogare richiede l’arte dell’ascolto e della riflessione e mette in moto energie che, altrimenti, andrebbero perdute. Il dialogo tra religioni, nel complesso contesto multiculturale e multireligioso in cui viviamo, è divenuto quindi un’indiscutibile esigenza del nostro tempo. Il dialogo interreligioso diventa oggi via da percorrere per ritornare a confrontarsi ed a cooperare nella ricerca di un Bene comune da condividere e di cui godere tutti insieme.
Il senso religioso, bene inalienabile presente in ogni religione, costituisce un’importante risorsa per costruire percorsi di confronto, di relazione e di pacifica convivenza tra le persone di diversa provenienza. L’approfondimento della conoscenza e dell’esperienza di Dio nell’altro è quanto di più elevato e spirituale vi possa essere nell’avvicinamento tra gli uomini: non riguarda solo l’integrazione, ma il desiderio di superare la diffidenza e la paura dell’altro, diverso da noi, avvicinandolo sul terreno religioso, che molto esprime dell’interiorità di una persona influenzandone i comportamenti, le convinzioni, la cultura, l’arte, l’estetica, la cucina. I temi della sacralità della vita, della creaturalità umana, del rispetto verso l’altro e verso tutte le creature sono tanti fili che intessono un’unica trama che va a costituire la nostra umanità, e da qui dovremmo sempre partire.
Se da un lato assistiamo ogni giorno alla banalizzazione della fede religiosa che diventa motivo di divisione e violenza tra gli individui, dall’altra possiamo constatare, con fiducia e speranza, che tutti coloro che cercano sinceramente tracce di una presenza trascendente nell’Universo si riconoscono subito e reciprocamente, nonostante le differenze. La dichiarazione Nostra Aetate del 28 ottobre 1965 afferma che il cristianesimo «nulla rigetta di quanto è buono e santo nelle diverse religioni». Il punto fondamentale da cui partire è la costatazione che «gli uomini attendono dalle varie religioni la risposta ai reconditi enigmi della condizione umana, che ieri come oggi turbano profondamente il cuore dell’uomo». 

L’evento

Con questo obiettivo si è svolta a Padova la terza edizione di Interreligious, un evento orientato all’approfondimento del pluralismo religioso. Nel 2016, per la prima volta, si è presentato nel mese di luglio, in un contesto di bellezza quale il giardino del Centro Universitario di via Zabarella, presentando cinque serate sul grande tema della misericordia nelle religioni.
La rassegna, composta da cinque appuntamenti cinematografici (mercoledì di febbraio e marzo), seguiti da cinque tavole rotonde domenicali con studiosi e testimoni delle diverse religioni rappresentate (Cristianesimo, Islam, Buddhismo, Ebraismo e Induismo), si è confermata una formula gradita al pubblico, che ha l’opportunità di approfondire ogni settimana una diversa religione. Sono state presenti anche mostre d’arte di artisti delle varie religioni e qualche breve momento musicale dalle diverse tradizioni. Inoltre quest’anno era presente una mostra d’arte del buddhismo tibetano, il trio femminile d’Altro canto con repertorio dalle antiche tradizioni europee e alcune voci maschili della tradizione Sufi, mentre le mostre nelle precedenti edizioni hanno riguardato l’iconografia cristiana della Scuola di San Luca e l’arte ebraica di Tobia Ravà.
Perché partire dal cinema per costruire un dialogo tra religioni? Scopo principale di un film è quello di mettere lo spettatore nella condizione di ‘vivere’ una realtà attraverso lo schermo. Il cinema di qualità (fin dall’inizio collaboriamo con il Religion Today Filmfestival di Trento, una realtà quasi ventennale che esplora i temi religiosi attraverso il contributo cinematografico) è un valido strumento di espressione artistica, rivolto ad un pubblico che è alla ricerca di una riflessione o incline a scegliere forme espressive e artistiche che siano di stimolo alla cultura delle idee e dei comportamenti. Il cinema sulle religioni può dunque essere uno strumento espressivo potentissimo per la nostra società, perché riesce a coinvolgere senza annoiare, a far riflettere e, soprattutto, muove attorno a sé molti altri linguaggi attraverso i quali passa la cultura di un paese e dell’intera umanità.

 Creare spazi di condivisione

Sia il cinema che la religione hanno, infatti, la capacità di esplorare e narrare in modi diversi cosa significhi essere uomini e donne del nostro tempo. Parlare di temi come La trasmissione educativa nelle religioni, La comunicazione, La cura della Terra o il perdono e la misericordia, in un tempo di profonda crisi sociale, è un richiamo a considerare con urgenza i fondamenti del nostro vivere insieme. La manifestazione è promossa dal Centro Universitario di Padova e ha visto la collaborazione e il sostegno di diverse realtà locali come l’Università di Padova, il Cinema Multisala Mpx, il Centro Servizi per il Volontariato di Padova (CSV), la Scuola del Legame sociale, il Comune di Padova, il Religion Today di Trento e la partecipazione di molti rappresentanti del mondo universitario e testimoni delle diverse religioni.
In ogni edizione Interreligious propone un tema attorno al quale creare spazi di condivisione tra le religioni, su argomenti che in ciascun credo siano ritenuti importanti e siano anche oggetto della riflessione teologica o dottrinale. Perché sarà solo contribuendo tutti insieme alla formazione di una sensibilità autentica attorno ai temi dell'accoglienza, dell'incontro, del rispetto e del dialogo che potremo dare nuovo valore alle religioni oggi sempre più in difficoltà comunicativa con le nuove generazioni. Il religioso deve essere riscoperto come risorsa positiva che pone domande, scuote e forma le coscienze, che offre un giusto equilibrio tra l'uomo e la realtà, perché solo questo è il grande patrimonio culturale ed educativo sul quale possiamo continuare a impegnarci guardando avanti.

 La quarta edizione di Interreligious avrà per filo conduttore il tema della prossimità: «Chi è il mio prossimo? Visioni dell’altro nelle religioni». Si svolgerà a Padova con un ricco programma di appuntamenti a partire dall’inizio di febbraio 2017. Si segnala l’evento teatrale straordinario assoluto, previsto per giovedì 23 febbraio 2017, di Bereshit laShalom portato in scena da Edna Calò Livné e da un gruppo di ragazzi di diverse religioni che convivono in un kibbutz nell’Alta Galilea.