Il nuovo anno di In missione si apre con un primo ricordo del Convegno di ottobre dei Frati Cappuccini dell’Emilia-Romagna, quando in tanti si sono ritrovati per ragionare, meditare e pregare attorno al grande tema della missione, sollecitati dalle parole provenienti dalle terre in cui lavorano i missionari cappuccini della Provincia, come il Centrafrica, a cui è affidato per primo il compito di presentare il tema ai lettori di MC.

Saverio Orselli

 

 Il vestito da rinnovare

Un convegno per cominciare a rileggere il modo francescano della missionarietà

 
Ripensare insieme 

 «Quale Vangelo dalle nostre Missioni?»: è la domanda che ha fatto da filo conduttore del Convegno-Assemblea Provinciale, organizzato dai frati cappuccini dell’Emilia-Romagna dal 10 al 12 ottobre scorsi a Borgonuovo di Pontecchio Marconi.

Sfide, orizzonti, prospettive profetiche – come recitava il sottotitolo – affrontate attraverso l’ascolto di importanti testimoni, legati ai temi e alle esperienze missionarie che vedono impegnati i cappuccini emiliano-romagnoli: fr. Hugo Mejia, consigliere generale e segretario generale delle missioni; Serena Noceti, docente di teologia e vicepresidente dell’Associazione teologica Italiana; mons. Tsegaye Keneni Derera, vescovo di Soddo in Etiopia; mons. Paolo Bizzeti, vicario apostolico dell’Anatolia; mons. Giuseppe Pasotto, amministratore apostolico del Caucaso; Luca Moscatelli, teologo e cultore di esegesi biblica, consulente della CEI per Missio e per il CUM di Verona; fr. Serge Mbremandji, superiore della custodia generalizia del Ciad-Centrafrica.
Fr. Nicola Verde, organizzatore del convegno con fr. Ivano Puccetti – rispettivamente vicesegretario e segretario dell’Animazione missionaria dei Frati Cappuccini dell’Emilia-Romagna – ci ha spiegato il significato di questo appuntamento, che da questo numero MC inizia a presentare, attraverso una delle realtà più difficili, la Repubblica Centrafricana.
«Da tempo nell’aria si sentiva il bisogno di fermarci e di ripensare insieme la nostra azione missionaria, il nostro stile di annuncio del Vangelo nelle missioni e di conseguenza la nostra animazione missionaria. Nello scorso mese di marzo il ministro provinciale, padre Matteo Ghisini, ha accolto la nostra richiesta di dedicare uno spazio e un tempo al tema delle missioni e ci ha incaricato di preparare un’assemblea-convegno provinciale. È così che la nostra provincia religiosa dei frati minori cappuccini dell’Emilia-Romagna ha avviato un processo di ripensamento e di rinnovamento dell’azione missionaria che ha visto un momento centrale e una tappa importante nel convegno-assemblea di ottobre. Crediamo anzitutto che questo sia frutto del “sogno missionario” di papa Francesco e del suo desiderio di operare una conversione missionaria di tutta la chiesa (cfr. EG nn. 27-30). Con la sua esortazione apostolica Evangelii Gaudium, il Papa ha innescato un movimento missionario che sta trasformando le strutture, gli stili, i metodi, le consuetudini, gli orari e i linguaggi utilizzati per l'annuncio del vangelo alle genti e per l'animazione missionaria.

Tu sei parte di me

L’obiettivo principale dei tre giorni trascorsi insieme è stato quello dell’ascolto, della preghiera e del confronto fraterno per un discernimento comunitario che ci chiama a nuove e coraggiose scelte missionarie. Per questo ci è sembrato importante ascoltare lo Spirito e la Parola nelle periferie missionarie, nella Scrittura, nel magistero e nei fratelli. Tante le provocazioni che ci hanno invitato a riflettere sul nostro modo di interpretare la “missione”, a partire dall’invito a considerare che missione non sono le tante cose che facciamo o che diciamo, seppur importanti e necessarie, ma le persone, in carne ed ossa, a cui siamo mandati, e senza dimenticare la parola ripetuta dal Papa durante la sua visita in Georgia, “Genaszvale”, che significa “tu sei parte di me”, “non posso essere senza di te”.
Il capitolo provinciale, che si terrà nella prossima primavera, ci vedrà impegnati in scelte concrete circa le nostre missioni: l’auspicio è che questo cammino di preparazione possa aiutare i frati a fare scelte coraggiose dentro un nuovo orizzonte teologico e pastorale che tenga conto dei segni dei tempi, delle nuove sfide missionarie e della nuova teologia della missione nel contesto interreligioso e interculturale. “Andate dunque… Io sono con voi”… È cosi che siamo usciti “il terzo giorno” dal cenacolo mariano per portare nelle nostre missioni l’annuncio della paternità amorevole di Dio e la Parola della fraternità».