Precisamente yoga


Ho ricevuto “Messaggero Cappuccino” nei primi giorni di dicembre e debbo farvi i complimenti: è una gran bella pubblicazione nella quale ho trovato diversi articoli di grande interesse! In modo particolare quello a p. 44 (...una mentalità missionaria); a p. 53 (
Pancromia di piazza, la foto a p. 54 è stupenda!); a p. 12 (L’eredità dell’hidalgo); p. 24 (le Ancelle dei Poveri).
E, a proposito di questo ultimo, a pag. 26, si legge: «Nirmala è responsabile della casa ed offre richiestissime lezioni di yoga a Bologna ed in diversi luoghi nel nord Italia collaborando anche con padre Andrea Schnöller nel centro di Condino (TN)».
Conosciamo molto bene Nirmala e ne apprezziamo la professionalità nel campo dello yoga (è diplomata all’Università del Bihar); diverse volte è stata insegnante-ospite nella scuola di yoga “Melograno” nella quale ci siamo diplomati io ed Anna; abbiamo tenuto due stages di yoga presso la loro sede di via Siepelunga (ora si sono trasferite in via Toso Montanari); è stata ospite nell’Associazione “PUNTOYOGA Asd” di Anna qui a Bologna. La sua competenza nella pratica e nella meditazione è da noi ben riconosciuta. Circa Andrea Schnöller - frate cappuccino del convento di Condino - è un vero punto di riferimento per lo yoga e per la pratica meditativa: tiene settimane di pratica e di silenzio, ed è molto conosciuto nel settore per la serietà delle sue proposte.
A questo punto però nasce spontanea una domanda: Messaggero Cappuccino dà visibilità allo yoga quale esperienza di vita e di comunicazione, mentre padre Gabriele Amorth - ottantasei anni suonati e settantamila esorcismi nel curriculum - intervistato all’Umbria International Film Festival ha dichiarato: «Pratiche orientali apparentemente innocue come lo yoga sono subdole e pericolose. Pensi di farle per scopi distensivi ma portano all’induismo. Tutte le religioni orientali sono basate sulla falsa credenza della reincarnazione». L’intervistatore gli faceva notare che le palestre di yoga sono piene e lui rispondeva: «Credo che il dilagare di questa disciplina sia dovuto sicuramente a scarsa conoscenza e a molta superficialità. Sia nello yoga che in altre ideologie orientali, manca Dio. Con la tecnica del rilassamento si mette Dio in soffitta e si crede che l’uomo abbia ogni capacità su se stesso. Lo yoga, al massimo, può essere concepito come attività ginnica, ma quando ad esso vogliamo dare ulteriori significati o valori, siamo fuori strada, per lo meno come cattolici». L’intera intervista è apparsa su molti giornali il 14 novembre 2011. Gradirei un vostro parere. Pace e bene.

Luigi Sassoli - Bologna

La pratica dello yoga (letteralmente “tensione”, “esercizio”) nelle culture orientali si collega alle religioni (induismo, buddismo) ed è sperimentata come pratica di unione con il divino.
Lo yoga è entrato in Occidente recentemente (secolo XIX-XX), ma con connotati sostanzialmente diversi: non si relaziona al religioso e si propone, invece, come possibile riequilibrio psicofisico dell’individuo e raggiungimento di un generico stato di benessere.
Si può dire che la pratica dello yoga in Occidente si è secolarizzata. È, quindi, semplicemente un fenomeno né divino né demoniaco che va valutato criticamente sul piano razionale in base alle finalità fisiche e psicologiche che tale esperienza può comportare per l’individuo.
È in discussione l’eventuale finalità terapeutica. Per questo, in caso di malattia, è imprudente affidarsi solo alla pratica dello yoga in alternativa al ricorso medico.

Luigi Lorenzetti
direttore della Rivista di Teologia Morale