Si è conclusa alla fine di Settembre la tredicesima edizione del Festival Francescano, dal titolo “Economia gentile. Il mondo è di tutti”. Che cosa lascia quest’evento, a distanza di tempo? Sicuramente i contributi degli ospiti, che possono essere rivisti sul canale YouTube del Festival. Sicuramente tante immagini, anch’esse raccolte su “Flickr”, il social network dedicato. Sicuramente tanti articoli su quotidiani, riviste, blog. Ecco allora che un metodo originale per rivivere il Festival è quello di farlo attraverso il punto di vista dei tanti giornalisti che si sono interessati alla manifestazione.

a cura della Segreteria del Festival Francescano 

Di festival in festival

Rassegna stampa di ieri e di domani

di Chiara Vecchio Nepita
giornalista, responsabile Comunicazione Festival Francescano

 Una bella introduzione è firmata da Corrado Bianchi Porro, giornalista economico attualmente a L’Osservatore: «Il tema portante del Festival Francescano che s’è tenuto questa settimana a Bologna, nei palazzi, vie e piazze della città, è stato quello dell’economia gentile.

Hanno partecipato ai molti incontri sparsi in città l’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, artisti ed economisti e testimoni come Neri Marcorè, Paolo Cevoli, Leonardo Becchetti, Marco Piccolo, Grazia Romagnoli, Cecilia Strada, Stefano Zamagni assieme a molti ragazzi e giovani e diversamente giovani, testimoni tutti della bellezza di un’economia inclusiva, rispettosa della dignità delle persone e dell’ambiente, e capaci di ascoltare, osservare e poi “mettere il cuore” in tutto quel che si fa, secondo la testimonianza di Enzo Piccinini, famoso chirurgo dell’Università di Bologna di cui è in atto il processo di beatificazione.» (L’Osservatore, 2 ottobre 2021).

 Una diversa povertà

Tra i dibattiti più seguiti, c’è stato quello tra il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e Cecilia Strada, filantropa e figlia di Gino, fondatore di Emergency recentemente scomparso. All’incontro ha partecipato anche padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi, e proprio con le sue parole sull’Huffington Post approfondiamo un argomento cardine di questo Festival, quello della “povertà”: «Conosciamo tutti il significato letterale della parola povertà ma quella di cui parla Francesco è diversa, è quella che lui chiama “altissima povertà”: è la forza di sottrarsi al richiamo delle molte sirene che ci invitano a essere sempre meno consapevoli della nostra umanità e sempre più consumatori senza scrupoli. L’“altissima povertà” è quella che ci rende disponibili ad ascoltare il prossimo e ad essergli vicino come fratello e madre. “Il mondo è di tutti” ricorda papa Francesco e noi tutti abbiamo l’obbligo morale di renderlo meno segnato dalla miseria.» (Huffington Post, 24 settembre 2021).
Un lungo ed efficace approfondimento è stato dedicato all’intervento dell’arcivescovo di Modena e Nonantola, mons. Erio Castellucci, sul Corriere di Bologna il 26 settembre, anche grazie a Massimo Mamoli (vicedirettore delle testate del Nordest del Corriere), che ha interloquito con monsignor Castellucci. Questo uno stralcio dell’articolo di Francesco Betrò: «Non sono un economista e non so nemmeno se sono gentile - scherza monsignor Castellucci -. I nostri padri costituenti si aggrapparono attorno a tre grandi cose: il tema dell’uguaglianza e dei valori sociali, quello dei diritti individuali, e la fraternità che chi aveva un’ispirazione cristiana aveva trovato il modo di declinare non in termini emotivi, ma sociali. Quindi i corpi intermedi tra lo Stato e l’individuo. Un’economia gentile, dunque, è quella che fa spazio ai gruppi sociali, che naturalmente vanno supportati, il principio di sussidiarietà significa anche questo. Dove questi corpi intermedi sono più sviluppati la società è più sana.» (Corriere di Bologna, 26 settembre 2021).

 Qualcuno con cui parlare

Tra gli ospiti più “social” si annovera certamente Don Mauro Leonardi, che per le edizioni “Terra Santa” ha scritto Il Vangelo secondo TikTok. Don Leonardi è stato intervistato da Carlo Valentini di Italia Oggi: «Se do risposte di tipo dottrinale o moralistico non serve a niente, la domanda del giovane, ma non solo, è di tipo esistenziale. Io ho scelto di non parlare alle persone già convinte ma di esplorare terre nuove. […] Se ci sono persone che stanno troppo tempo sui social è perché la loro vita è vuota e hanno bisogno di essere compresi e accolti. In pratica io sono un missionario telematico. Mi lasci aggiungere che chi parla ai giovani sa parlare anche agli adulti, e non viceversa. Non ci si può limitare a parlare a chi già frequenta le chiese. […] Di solito commento l’attualità, come del resto faceva Gesù con le parabole, anche lui partiva dalle cose concrete e cercava di farsi capire. […] È da dieci anni che mi impegno in questa attività, ripagato quando un mio messaggio viene visto da due milioni di internauti o quando qualcuno mi scrive: “Caspita, nella chiesa cattolica esiste qualcuno con cui parlare”» (Italia Oggi, 28 settembre 2021).
Ancora un’altra intervista, questa volta sulla rivista Credere e questa volta ad Erica Boschiero, cantautrice veneta, molto affezionata al Festival, come lei stessa confida a Donatella Ferrario: «Sono già stata al Festival francescano, è un evento a cui sono affezionata: offre un punto di vista sulle cose in cui mi riconosco. Sono particolarmente legata alla figura di san Francesco d’Assisi, perché amo tanto la natura e mi ritrovo nel suo spirito che poi è quello del Papa, quello della salvaguardia del creato, della biodiversità, della bellezza naturale che stiamo distruggendo. La cura per la natura di san Francesco non è antropocentrica, il creato non è in funzione degli esseri umani. Era un invito a prendersi cura della vita in tutte le sue forme, anche in quelle meno evolute secondo il nostro punto di vista limitato» (Credere, 26 settembre 2021).

 Fiducia: per andare avanti

Concludiamo questa miscellanea di articoli con la risposta di Elisabetta Soglio, responsabile dell’inserto “Buone Notizie” del Corriere della Sera, al direttore di Messaggero Cappuccino e del Festival Francescano fra Dino Dozzi, che annunciava il tema del prossimo Festival, “Fiducia”: «Caro fra Dino, il tema della fiducia ci sembra particolarmente importante e molto in linea con il messaggio che ogni settimana, in ogni pagina di questo inserto, cerchiamo di trasmettere raccontando le esperienze di chi propone buone pratiche di solidarietà, coesione, generatività. La chiusura in se stessi, la cattiveria gratuita, la violenza verbale di chi protesta contro tutto e tutti e intravede complotti a ogni angolo non aiutano il Paese ad uscire dalla crisi sanitaria, sociale ed economica. Insieme ad una economia gentile, quella che lei cita, serve davvero una economia della fiducia che comincia da ciascuno di noi e dal modo con cui ciascuno di noi si pone nei confronti degli altri. E quindi ben vengano i ritorni in piazza, con il vaccino e le cautele che ci vengono chieste; ben venga la possibilità di tornare a incontrarsi e soprattutto ben venga la prossima edizione del Festival Francescano che aspettiamo già. Con grande fiducia» (Corriere della Sera, 5 ottobre 2021).