Il cingolo francescano e il Padre nostro in lingua araba: questo il logo del Servizio Amicizia Ecumenica & Interreligiosa dei frati cappuccini italiani. Sensibilizzazione, formazione, carità e collaborazione sono gli ambiti in cui si sta muovendo da un paio d’anni.

a cura di Barbara Bonfiglioli 

Tutti fratelli diversi

Un nuovo servizio per l’amicizia e la fratellanza

 di Stefano Luca
responsabile nazionale Servizio Amicizia Ecumenica & Interreligiosa dei frati cappuccini

 Il nostro logo

Nel maggio del 2018, all’interno del Segretariato Fraternità e Missione dei Frati Minori Cappuccini Italiani, è nato il Servizio Nazionale di Amicizia Ecumenica ed Interreligiosa.

Questo titolo è stato scelto per significare in modo particolare l’Amicizia Evangelica che ricerchiamo attraverso azioni-di-dialogo. Siamo infatti convinti che l’amicizia sull’esempio di Cristo possa aiutarci a compiere un passo in più sulla via della fratellanza umana.
Il servizio nasce non solo dall’urgenza del mondo di oggi, caratterizzato da una grande mescolanza di popoli, culture e religioni; ma soprattutto dal recupero di quello che è sempre stato connaturale al nostro essere cristiani e francescani: abitare evangelicamente i confini della diversità.
Possiamo sintetizzare l’obiettivo principale del nostro servizio nell’aiutare a sviluppare una coscienza capace di prendersi a cuore l’amicizia ecumenica ed interreligiosa là dove ci si trova, nel servizio/vita concreta che ognuno è chiamato a vivere.
Il logo ufficiale si compone del cingolo con i tre nodi dei voti francescani (povertà, castità, obbedienza) e, al suo interno, la preghiera del Padre nostro in lingua araba. Questo vuole indicare il nostro desiderio di incontro con l’altro, ma allo stesso tempo il fermo credo di fede nelle parole del Padre nostro. Il servizio infatti si pone in contrasto con il pensiero dominante del mondo attuale che vorrebbe a tutti i costi eliminare le differenze perché lette come negative; al contrario si è convinti che la diversità non sia un impedimento, un fattore quindi da eliminare o sminuire, quanto piuttosto una fonte interessante per continuare a lasciarsi abitare da Gesù Cristo stesso.
Essendo di respiro nazionale, il Servizio si struttura attraverso una équipe di frati coordinati da un referente. Ad oggi l’équipe si compone di 12 elementi e si caratterizza da uno stile di lavoro, di condivisione e fraternità.

 Cosa è stato fatto finora

In questo primo biennio (2018-2020), oltre a comporre l’équipe sopraccennata, molteplici sono state le attività svolte. Ne riportiamo alcune: la sensibilizzazione attraverso Newsletter mensili, Magazine annuali e studi scientifici trattanti sia il versante ecumenico (ci siamo finora soffermati sul tema mariano nelle altre confessioni cristiane presenti in Italia) sia il versante interreligioso (abbiamo cercato di far conoscere le concrete situazioni dei cristiani che abitano Paesi a maggioranza musulmana nel desiderio che questo potesse stimolare una riflessione su possibili nuove strade di relazione con i fedeli musulmani nei nostri territori).
Inoltre abbiamo costituito un corposo progetto di formazione chiamato “Francesco e il Sultano 800” il quale, sulla scorta dell’ottavo centenario dell’incontro tra il nostro Padre Serafico e il Sultano d’Egitto (1219-2019), ha prodotto due conferenze molto apprezzate sull’intero territorio nazionale sia come formazione permanente per i frati, sia come formazione per le comunità cristiane più allargate. I titoli sono “Cristiani in un’Europa che cambia. Come essere cristiani oggi? Come evangelizzare vivendo la sfida interculturale ed interreligiosa?” e “Fratellanza umana, un documento da conoscere”.
Un altro ambito sul quale l’équipe ha puntato molto è stato l’orizzonte caritativo. Attraverso una piccola raccolta fondi natalizia abbiamo sostenuto alcune realtà particolarmente fragili: giovani rifugiati iracheni in Libano, giovani famiglie cristiane bloccate in Libia e in ultimo gli sfollati a seguito della devastante esplosione avvenuta il 4 agosto 2020 a Beirut.
Il servizio si è fin da subito caratterizzato per aver ricercato collaborazioni con altri organismi e realtà. Oggi possiamo dire di essere in rete su diversi livelli sia in ambito inter-obbedienziale con gli altri ordini francescani, sia con l’Ufficio di Giustizia Pace e Integrità del Creato (GPIC) della Curia generalizia cappuccina, sia con la consulta dell’Ufficio Nazionale Ecumenismo e Dialogo Interreligioso (UNEDI) della Conferenza Episcopale Italiana (CEI).

 Le prospettive future

Oltre a continuare le attività finora poste in essere (sensibilizzazione, formazione, carità e collaborazione), abbiamo stabilito il piano pastorale per il sessennio appena iniziato (2020-2026). Seguendo gli orientamenti dell’UNEDI, approfondiremo, sia sul versante ecumenico che interreligioso, alcuni grandi temi estrapolati dal documento “Fratellanza umana”: ambiente (2020-2021), cittadinanza (2021-2022), libertà di culto (2022-2023), uomo-donna (2023-2024), strumentalizzazione religiosa (2024-2025) ed in ultimo celebreremo il 60° della dichiarazione Nostra Aetate proponendo una riflessione sulla fratellanza (2025-2026).
Inoltre cercheremo di dare il nostro contributo al progetto della Curia Generale denominato “Capitolo delle Stuoie del Mediterraneo” (mediterraneo.ofmcap.org) che vede centrali gli argomenti ecumenici e interreligiosi essendo coinvolti i Paesi dell’area mediterranea. 

Per maggiori informazioni:
Attraverso il sito nelsolcodiabramo.wordpress.com
si possono trovare le nostre principali informazioni
ed attività.
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