Un weekend per arricchire la relazione in coppia o in comunità. Una proposta per coppie, preti, religiosi, famiglie, giovani e single. Intervistiamo i Responsabili Europei dell’Associazione “Incontro Matrimoniale” per scoprire di cosa si tratta.

a cura di Gilberto Borghi

 Ci vuole un cuore toccato

Per vedere in modo nuovo 

intervista a Paola e Felice Raineri, Responsabili europei dell’Associazione “Incontro Matrimoniale”
a cura di Ugo Mazzetti, marito, padre, ingegnere, di Forlì

 
Incontro nazionale dei responsabili di Incontro Matrimoniale
a Sacrofano, 
settembre 2022. L’ospite Padre Enzo Fortunato,
con gli attuali responsabili nazionali Alessandra e Roberto Mura
+ Don Roberto Atzori di Cagliari, ed il pittore Gregorio Mancino
(autore del quadretto “cuore con ricciolo”).

 Potete darci qualche notizia sull’Associazione “Incontro Matrimoniale” e sui weekend che proponete?
Non è facile spiegare bene a parole che cos’è l’esperienza del “Week-end di Incontro Matrimoniale”. In Italia sono decine di migliaia le coppie che l’hanno vissuto, e circa un milione nel mondo intero. Non solo le coppie possono partecipare ma anche i preti, i religiosi e le religiose.
Quando lo chiediamo a chi ha fatto questa esperienza, la risposta è sempre la stessa: “Non si può spiegare, bisogna viverlo!”. Solo vivendolo si può capire veramente perché quest’esperienza abbia riscosso così tanto successo da 50 anni a questa parte.

Detto così sembra che ci sia qualche segreto!
Non c’è nessun segreto! L’esperienza di partenza è un fine settimana, dal venerdì sera alla domenica pomeriggio, vissuto in un ambiente raccolto che facilita la riflessione e che aiuta le coppie a ridare o accrescere la consapevolezza della bellezza della loro relazione.

Da sinistra Felice e Paola Raineri di Torino,
la coppia intervistata,
attuali responsabili Europei.

 Che cosa avviene durante il Weekend?
Tre coppie di sposi e un sacerdote si alternano nel donare brevi, personali e autentiche testimonianze di vita vissuta. Non sono mai conferenze. Essi raccontano come vivono gli aspetti più importanti della loro vita matrimoniale e per il prete come vive la sua relazione con la gente. Tutti i partecipanti cominciano a lavorare su loro stessi in modo da conoscersi meglio, poi sono invitati ad ascoltare e a cercare nella loro vita ciò che più li aiuta a incontrare ed accogliere l’altro.

 Si tratta di apprendere e applicare un metodo?
In un certo senso sì, viene dato loro un metodo di dialogo con il quale lavorare per superare gli ostacoli che, con il tempo e la routine, possono aver offuscato il sogno che avevano il giorno delle loro unione o dell’ordinazione.

 Potete dirci di più?
L’approccio è di tipo “antropologico”: partendo da un primo passo di conoscenza di sé, ognuno è invitato ad accettarsi così come è e a rivolgersi poi verso l’altro per accoglierlo così com’è.
Durante il weekend il confronto avviene solo all’interno della coppia o tra preti; non ci sono attività di gruppo. Dopo aver ascoltato le testimonianze, le coppie hanno del tempo, nell’intimità della loro stanza, per condividere le loro riflessioni personali. I sacerdoti e i religiosi vengono invitati a dialogare con un altro sacerdote o con gli animatori. Il susseguirsi degli argomenti è intenso e coinvolgente, il linguaggio usato è semplice e concreto e nulla è lasciato all’improvvisazione. 

Questo metodo è sempre uguale? Chi può vivere l’esperienza?
Il format del weekend è uguale in tutto il mondo. “Incontro Matrimoniale” è apprezzato dalla Chiesa cattolica, ed è aperto a tutte le coppie, credenti o no, sposate in Chiesa o civilmente, ma anche conviventi da tempo, purché siano coppie che vogliono migliorare la qualità della loro relazione. Gli animatori non sono consulenti matrimoniali, né terapeuti di coppia; sono semplici sposi che hanno scoperto che la vita coniugale può esser un’esperienza piena e gioiosa. Questo messaggio ai nostri giorni è davvero rivoluzionario! Il weekend può esser considerato una “revisione”, un tagliando per ripartire in sicurezza in coppia e con la propria comunità nel caso di preti e religiosi.

 Come nasce “Incontro Matrimoniale”?
È nato in Spagna alla fine degli anni sessanta e può considerarsi un po’ come uno dei primi frutti del Concilio Vaticano II, una primizia. Un prete di Madrid, Gabriel Calvo, fu incaricato della catechesi rivolta ai ragazzi. Subito si accorse che era praticamente impossibile arrivare ai giovani se prima non si arrivava a “toccare il cuore" dei loro genitori. Per questo organizzò i primi weekend per i genitori. Padre Calvo fu poi trasferito negli Stati Uniti. Ma la sua attività continuò e i weekend trovarono facile diffusione, grazie anche all’entusiasmo di un sacerdote gesuita, padre Chuck Gallagher, che fu profondamente colpito dall’idea e dai messaggi insiti nel “weekend”.
Dagli Stati Uniti il movimento, chiamato “Marriage Encounter”, si diffuse ed oggi è presente in 130 paesi di tutto il mondo. In Europa arrivò per primo in Belgio, poi nel 1978 in Italia.
Ogni anno nel mondo vengono tenuti più di 2000 weekend ai quali partecipano oltre 55000 persone, tra i quali circa 500 sacerdoti e religiosi. In Italia “Incontro Matrimoniale” organizza circa 60 weekend all’anno con la partecipazione di 4000 persone.

 Qual è il suo carisma?
Possiamo riassumere il carisma con questa frase: «La fede attraverso la relazione» partendo da una frase del Vangelo di Giovanni: «Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati». Lo statuto di “Incontro Matrimoniale” è stato approvato dalla CEI nel 2009 e motiva fortemente le coppie a impegnarsi nelle proprie realtà locali e parrocchiali.

 Quindi questa esperienza è riservata alle coppie di sposi e ai preti?
All’inizio era così. Poi, visto il successo che il metodo ha subito riscosso, sono stati ideati e proposti altri weekend. Dapprima il weekend per fidanzati, di qualsiasi età e cultura, che desiderano prepararsi a vivere responsabilmente la loro relazione di futuri sposi. Poi il weekend famiglia, con figli dai sette anni in su. Noi lo amiamo in modo particolare, perché non è un’esperienza per genitori con servizio di baby-sitter, è una realtà in cui i figli diventano i veri protagonisti del weekend: genitori e figli vivono, giocano e lavorano insieme durante tutta la durata del fine settimana.

Insomma, solo chi è single non può sperimentare i weekend di “Incontro Matrimoniale”
In realtà non è così. Per i giovani dai 20 ai 35 anni circa è proposto un weekend speciale, chiamato “Choice”, che aiuta i partecipanti a scoprire la propria direzione nella vita. Il metodo è sempre lo stesso, così come nel weekend “Single”, riservato alle persone adulte che per motivi diversi, quali la vedovanza, la separazione, la mancanza di una relazione stabile, vivono in solitudine.

Diteci qualcosa di voi.
Paola ed io abbiamo vissuto il nostro weekend più di 30 anni fa. Ha rappresentato una svolta nella nostra vita. Ci consideravano una “buona coppia”, ci sopportavamo a vicenda, non litigavamo quasi mai. Il weekend ci ha messo in gioco, ci ha fatto capire quanto povero fosse il nostro dialogo. Da allora abbiamo incominciato anche a confrontarci in profondità, permettendoci di costruire giorno dopo giorno una relazione salda e vitale, ma anche di vedere la Chiesa e la vita di fede con occhi nuovi.
Gli animatori dei weekend sono tutti volontari. Ogni incarico interno all’Associazione viene ricoperto da una coppia insieme ad un prete o religioso/a. Il terzetto rimane in carica per tre anni e l’incarico non è rinnovabile: c’è un continuo ricambio. Gli incarichi di responsabilità, ai vari livelli, sono inoltre espressi con chiamate “dal basso”: sono cioè i singoli membri con votazioni anonime che individuano la coppia e il religioso chiamati ad avvicendarsi nella responsabilità.
La partecipazione ai weekend non si “paga”: al termine dell’esperienza ognuno è invitato a mettere in una busta anonima il denaro che si sente di offrire a copertura dei costi di vitto, alloggio e organizzativi, sopperendo anche a chi potrebbe essere in sofferenza economica.

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Notizie più approfondite si possono trovare sul sito: www.incontromatrimoniale.org, insieme alle date dei prossimi weekend e a come fare per iscriversi.