Il mio Dio su Whatsapp

Micro-inchiesta virtuale sulla nostra percezione del Creatore

 a cura di Alessandro Casadio
della Redazione di MC

 Antefattoù

Abbiamo chiesto a un po’ di persone di dirci chi pensavano che fosse Dio per loro, senza tanti fronzoli, in completa sincerità, garantendo l’anonimato delle risposte.

Ciò è avvenuto via web, mediante la chat di Whatsapp. Abbiamo chiesto loro di sintetizzare tutto in sole 100 battute, spazi compresi: ad alcuni è riuscito, ad altri meno. Ma il vero ostacolo che è emerso è la reticenza a trattare l’argomento in questione, visto l’esiguo numero di risposte ricevute a fronte del gruppo interpellato. Un po’ di pigrizia: anche. Ve ne facciamo parte. 

Risposte

Dio per me è tutto, al di sopra di tutto e mi regge sul suo mignolo. Nonostante tutto.
Dio per me è colui che “fa la differenza” nella mia vita. Colui che difende e rincuora sempre i deboli e gli umili, i poveri e gli emarginati, gli ultimi e i malati.  Colui che incoraggia gli impauriti e sprona gli audaci. Dio è quella scintilla divina che è sopita in me e grazie alla quale mi ha forgiato, nel bene e nel male. Dio è la mia parte migliore, che assieme a mia moglie (e speriamo i figli che verranno), mi rende completo. Dio è un’infinita scoperta e promessa, che giorno dopo giorno viene rinnovata.
Dio non può che trovarsi nel volto di chi, nonostante abbia appena perso il suo caro marito così giovane e che di lì a pochi giorni avrebbe accompagnato il gruppo dei bimbi alla prima comunione, trovi il tempo di consolare piuttosto che essere consolata. 
Per me Dio è un amico/a che ha bisogno di passare un po’ di tempo assieme, è la mia bimba che ride, che gioca, che chiacchiera con me, è l’abbraccio di mio marito… È tutto ciò che vivo come relazione.
Dio è l’aria della mia anima, di tutta me stessa: mi riempie, mi dà la vita e la forza di vivere, mi è vicino quando soffro e sono felice, sento di non poter vivere senza, ogni mia cellula ne è pervasa, perché mi rivolgo a lui nei momenti più strani o inaspettati e lo sento lì con me, magari non sto pensando direttamente a lui, poi arriva questo attimo ed è come quando arrivi in cima a una salita in montagna e respiri, respiri e i polmoni si riempiono di aria buona e di gioia.
È il mio amico più grande, il Signore della mia vita, colui che ha dato senso alla mia vita, il più fidato datore di significato alle giornate meno fortunate… ma anche quello con cui me la son presa mille volte quando la vita mi sembrava ingiusta, quello da cui prendere le distanze se non vanno le cose per il loro verso, quello che un giorno quando, spero, lo vedrò faccia a faccia dovrà spiegarmi tante cose... e speriamo che abbia risposte convincenti. Il grande misterioso sconosciuto ancora per tanti aspetti anche se ho cercato tutta la vita di conoscerlo e di leggere le sue parole, perché il mio Dio è Gesù, quel povero mite uomo di Galilea che ha vissuto solo per amare e perdonare tutti quanti.
Dio è il garante di tutto ciò che è metafisico; la rassicurazione che tutto non è ristretto in questo piccolo sporco mondo, ma c’è qualcosa di più, al di là della nostra attuale percezione, che farà scaturire a suo tempo la nostra meraviglia.
La mia testa vorrebbe rispondere che è il padre buono e misericordioso della parabola del figliol prodigo; ma se riuscissi a sentirmi così amato, lo avrei sempre presente nella mia vita: purtroppo ciò non avviene.
Dio è un amico e un maestro. Il più saggio e più fedele di tutti.
Per me è una costante della mia vita. Mi unisce alle persone e mi dà speranza. Non siamo qui per sopravvivere, ma per vivere.
Dio è ciò che vedo quando chiudo gli occhi.
Dio è il mio più grande amico con cui sono veramente me stesso.
È la luce dentro di noi. Non detta leggi, non libera dai peccati, non vuole seguaci, ma solo persone.
Dio è un’entità a cui bisogna affidarsi e confidarsi moderatamente, ma con cuore sincero.
La domanda ‘Voi chi dite che io sia?’ sta da molti mesi scritta in un cartoncino sul mio comodino, sollecitata da un consiglio del mio confessore e, purtroppo anche in questo caso, troppo spesso le dedico fugaci pensieri sparsi…
Dio è l’illusione in cui crede colui che cerca conforto.
Dio è astratto e concreto allo stesso tempo: il suo amore sconfinato è incomprensibile a noi, eppure se osserviamo la bellezza della natura lo sentiamo concretamente dentro di noi.
Dio è dappertutto, in cielo, in terra e in ogni luogo… e bla, bla, bla.
Il volto di Dio è quello che vorrei vedere in punto di morte, rassicurante e dolcissimo, quando, sollevandomi dal peso del mio corpo, mi farà assaporare la leggerissima sussistenza dell’essere.
È l’unico essere che ti può convincere ad abbandonarti completamente a lui, senza i “ma” e i “però” che, da donna giudiziosa e disillusa, metterei nei confronti di chiunque altro.
Dio è inizio e fine: dono di sé, ciò che vorrei essere per lui e per gli altri che di lui sono dono.
Quella della Trinità è il tipo di relazione che dovremmo tentare di instaurare tra uomini sulla terra. Da soli, non ce la faremo, per fortuna il progetto prevede che rimanga con noi fino alla fine del tempo.
Un’amica carissima mi dice che lei avverte la presenza di Dio in tutte le cose belle che le capitano, speriamo che un giorno succeda anche a me.
Sono un po’ scettico quando sento dire che i mali del mondo non sono da attribuire a Dio, che va ringraziato per ciò che di bello ci succede. Ma come? Si tiene solo i meriti e scarica ad altri le grane?
Dio è il creatore di tutto. Continuamente rinnova questo suo miracolo, dimostrandoci che si può cambiare e diventare a sua immagine e somiglianza.
Dio è la relazione che dà significato alla mia vita, la grandezza che la colma, l’amore che la rende viva.
Non so chi o cosa è Dio, e Dio per me. Posso solo dire che sento che Dio c’è e che è qualcuno verso il quale vivo il senso dell’attesa; è qualcuno che non so chi sia e che non possiedo, ma che aspetto. Dio è qualcuno che aspetto.
Dio è una domanda sempre aperta che non trova risposta: solo in questa domanda penso di intravederlo, mentre ogni risposta sicura e certa subito sento che me lo allontana. Ma forse sento così perché sono vecchia, mentre da giovane sapevo molto meglio chi era Dio. E questo è uno dei (pochi) motivi che mi fa preferire la vecchiaia alla gioventù.
Dio è quello che riesce a perdonarti sempre, anche quando tu stesso non ci riesci. È colui che, anche all’ultimo istante, riesce a raddrizzare una vita tutta storta e sprecata.
Ho vissuto tutta una vita senza Dio; non ho mai disprezzato o deriso quelli che ci credono: ognuno sceglie la sua strada. Aspetto, senza fretta, di sapere chi l’ha azzeccata.
Tutto ciò che Dio ha creato è troppo bello perché sia solo una casualità. Se penso a quanto sia effimero ciò che la scienza ha scoperto, mi sembra di intuire quanto egli sia più grande di noi.