Sulle orme di Giovanni

Gli esercizi spirituali vissuti in Turchia

 di Domenico Bertogli
missionario cappuccino ad Antiochia

 Piccola comunità

Gli Esercizi Spirituali per sacerdoti e religiosi sono una prassi normale e non fanno affatto notizia.

Tuttavia quelli che abbiamo vissuto a Selçuk (Efeso) nel giugno scorso sono qualcosa di diverso e molto speciale per il luogo che merita di essere raccontato.
Dal 5 giugno fino al 10 mattina nove cappuccini, un sacerdote francese, Abbé Gabriel, parroco della chiesa Notre Dame de Lourdes a Smirne e una consacrata polacca, Anya, custode della chiesa di Selçuk, si sono ritrovati a Efeso nella nuova casa dei cappuccini “Emmaus”, proprio di fronte alla Basilica di San Giovanni, per meditare e pregare “Nella comunità del Discepolo amato” con il biblista Don Massimiliano Palinuro, della diocesi di Napoli e attualmente parroco della Cattedrale di San Giovanni a Smirne. Un studioso preparato, profondo e chiaro dell’Apostolo Giovanni, del suo Vangelo e dell’Apocalisse.
Dopo le meditazioni - due al giorno e una terza nella Messa - si poteva andare sulla tomba dell’Apostolo, a poco più di 100 metri, in piena solitudine, per l’assenza drammatica dei pellegrini o visitatori, e riflettere sulla realtà giovannea che continua a interpellare ancora oggi i discepoli di Gesù.
Per comprendere meglio questa realtà, unica e affascinante, bisogna ritornare indietro qualche anno. Nel 2010 l’allora superiore dei cappuccini in Turchia, padre Oriano Granella, acquistò una casetta proprio di fronte ai resti dell’imponente Basilica giovannea, costruita da Giustiniano nel 548 sopra la tomba dell’Apostolo, a pianta cruciforme, che ricalcava quella dei Santi Apostoli, da lui fatta edificare a Costantinopoli qualche anno prima.
A quella prima casetta in seguito se ne sono aggiunte altre due; formano un complesso ben attrezzato e unico in uno dei luoghi più significativi della cristianità. Vi avevano abitato famiglie straniere che le avevano ristrutturate.
Nel 2013 padre Paolo Raffaele Pugliese, con l’aiuto dei protestanti della cittadina, vi aveva eretto legalmente un Dernek (Associazione) chiamandola “Emmaus Chiesa cattolica di Selçuk”, aprendovi ufficialmente una piccola chiesa, che prossimamente sarà eretta giuridicamente parrocchia dalla diocesi di Smirne. Per dare inizio alla nuova comunità della chiesa cattolica, due famiglie turche cristiane che da anni vivevano in Italia sono ritornate a Efeso e, per sostenerle, l’Agenzia Eteria acquistò un alberghetto, “Ave Maria”, tuttora in funzione, dove abbiamo alloggiato durante gli esercizi.

 Il cuore del vangelo

Ora la piccola comunità si è ingrandita, con altre due famiglie oltre a diversi catecumeni con le modalità del Cammino neocatecumenale. Alla messa domenicale, in turco, c’è sempre almeno una ventina di persone. Per me, che da oltre cinquant’anni vivo in Turchia, questa è una realtà che apre alla speranza e alla fiducia della chiesa turca perché, dopo la stagnazione delle chiese tradizionali, si aprono orizzonti nuovi e impensabili fino a qualche anno fa.
Oltre a questa realtà, anche gli esercizi spirituali sono stati per tutti veramente importanti; ci hanno interpellati e incoraggiati ad avere maggior fiducia nel Signore come l’Apostolo prediletto dal Signore, Giovanni, che da arrivista e intollerante - cerca un posto di primo piano nel Regno e chiede la distruzione con il fuoco per coloro che non accolgono Gesù! - è diventato l’Apostolo dell’amore e della comunione…
Durante gli esercizi, particolarmente emozionante è stata la mezza giornata trascorsa alla Casa della Madonna, a sette km da Selçuk, dove, secondo la tradizione, Maria avrebbe passato qualche anno - nell’Apocalisse al capitolo 12 si dice che la Madonna venne trasportata in un luogo segreto -nascosta a causa della persecuzione di Gerusalemme.
Le immagini che accompagnano questa breve relazione, riportano alle intense giornate trascorse nel luogo dove Giovanni ha vissuto gli ultimi anni della sua vita terrena, esortando i cristiani ad amarsi a vicenda, perché questo è il cuore del messaggio evangelico… il resto solo belle parole!